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Cappuccini in Golfo

Quest’anno la famiglia francescana celebra gli 800 anni della visita di San Francesco al Sultano d’Egitto. Qualche settimana fa il Papa, per la prima volta, si è recato negli Emirati Arabi, dove ha celebrato l’Eucaristia in pubblico nella capitale di Abu Dhabi con la partecipazione dei Cattolici presenti negli Emirati Uniti e nei paesi limitrofi. In occasione di tale importante evento, vi presentiamo il lavoro e la vita dei nostri confratelli Cappuccini che si trovano in questa parte del mondo.

La Custodia dei Frati Minori Cappuccini in Arabia comprende due vicariati: quello del Sud (Emirati Arabi Uniti, Yemen, Oman) e quello del Nord (Kuwait, Arabia Saudita, Qatar e Bahrein). Sono sette Paesi, dove lavorano 75 cappuccini, provenienti da 20 circoscrizioni: 53 vengono dall’India, 11 dalle Filippine, 4 dal Libano, 3 dagli Stati Uniti, 2 dalla Svizzera, 1 dalla Tanzania e 1 dall’Italia. Questa è anche l’unica Custodia dell’Ordine dove non ci sono frati autoctoni, ma tutti provengono da altre parti del mondo, sono migranti con soggiorno limitato come tutti gli altri stranieri.

Le chiese invece sono molto frequentate dai fedeli, che nella quasi totalità sono provenienti da paesi del mondo intero e sono qui come lavoratori in tutti i settori dell’economia e servizi. Ci sono anche tanti laici che collaborano nelle nostre chiese. Questa è anche una realtà unica nel nostro mondo cappuccino, dove tutte le nostre presenze hanno carattere parrocchiale e tutti i frati sono coinvolti nella pastorale del Golfo.

Qui i frati vivono tra i musulmani e sono impegnati a diffondere silenziosamente il messaggio evangelico sull’esempio di San Francesco d’Assisi.

I cattolici di qui provengono da tutto il mondo e portano con sé le loro culture, le loro lingue e le loro tradizioni. Portano qui anche riti diversi (siromalabarico, siromalankara, maronita, caldeo), costituendo così quasi un’immagine vive della Chiesa presente nel mondo.

Essendo i frati provenienti da tutto il mondo, non è facile stare insieme con le diverse identità. Tutto ciò costituisce una ricchezza, ma anche una sfida. La preghiera e gli impegni aiutano i frati a vivere insieme. Sono stati formati in luoghi diversi, ma qui sono insieme per la Chiesa e con la Chiesa. Prestano il loro servizio nelle diverse lingue, ma sono qui tutti per servire la gente. È certamente una sfida, ma quando si impara gli uni dagli altri, si esperimenta anche la gioia e il piacere di vivere nella diversità.

La gente pensa che l’Arabia sia solo un paese musulmano e che non ci siano chiese Cattoliche e fedeli cattolici. Non è esattamente così. Ci sono grandi differenze tra i paesi, in alcuni non si possono avere chiese; negli Emirati Arabi Uniti abbiamo tantissimi cattolici che frequentano e affollano le nostre poche chiese negli week-end. Certamente questi sono dei paesi musulmani, ma ci sono anche tantissimi cristiani e tanti cattolici. Lavorare qui è anche una grande opportunità per imparare gli uni dagli altri e per testimoniare la propria fede, capace di cambiare la vita di ciascuno secondo l’insegnamento del Vangelo.

Vi invitiamo a guardare le interviste/testimonianze in lingua inglese dei nostri confratelli cappuccini del Golfo.

Video interviste in inglese:

Altri video – presentazione delle parrocchie:

Video - La storia della Chiesa Cattolica negli Emirati Arabi in inglese:

Foto dagli Emirati Arabi – le parrocchie cappuccine:

Ultima modifica il Giovedì, 14 Marzo 2019 12:24
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