Ordo Fratrum Minorum Capuccinorum PT

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Fra Carlo Calloni

Fra Carlo Calloni

Giubileo della Misericordia - programma

3 Febbraio 2016.

Roma - San Lorenzo fuori le Mura
ore 15,00 circa: Liturgia di accoglienza delle reliquie presieduta da fr. Gianfranco Palmisani, Ministro provinciale dei Frati Minori Cappuccini della Provincia Romana;
ore 18,00: Celebrazione Eucaristica presieduta da S. Em. Card. Agostino Vallini, Vicario generale di Sua Santità per la diocesi di Roma;
ore 20,30: Veglia di preghiera presieduta da fr. Mauro Jöhri, Ministro generale dei Frati Minori Cappuccini.

4 Febbraio 2016

Roma - San Lorenzo fuori le Mura
ore 7,30: Celebrazione Eucaristica presieduta da fr. Nicholas Polichowski, Ministro generale TOR
ore 11,30: Celebrazione Eucaristica presieduta da fr. Marco Tasca, Ministro Generale dei Frati Minori Conventuali.
ore 18,00: Celebrazione Eucaristica presieduta da fr. Lóránt Orosz, Procuratore generale dei Frati Minori.
ore 20,30: Liturgia penitenziale interobbedienziale presieduta da S. Ecc. Rev.ma mons. Rino Fisichella, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione e Delegato pontificio per il Giubileo della Misericordia;
a seguire, trasferimento privato delle reliquie alla chiesa di San Salvatore in Lauro.

Roma - Chiesa di San Salvatore in Lauro
ore 22,00: Celebrazione Eucaristica presieduta da S. Ecc. Rev.ma mons. Rino Fisichella, a seguire veglia notturna.

5 Febbraio 2016

Roma - Chiesa di San Salvatore in Lauro
ore 14,00: Celebrazione Eucaristica presieduta da S. Ecc. Rev.ma mons. Michele Castoro, Arcivescovo di Manfredonia – Vieste – San Giovanni Rotondo, Presidente di Casa Sollievo della Sofferenza e Direttore generale dei Gruppi di Preghiera di Padre Pio da Pietrelcina;
ore 16,00: processione con le reliquie dei due Santi verso la Basilica di San Pietro (i biglietti per partecipare alla Processione saranno disponibili presso la Postulazione generale).

Roma - Piazza San Pietro
ore 17,45: arrivo della processione e accoglienza delle reliquie da parte di S. Em. il Sig. Card. Angelo Comastri, Arciprete della Patriarcale Basilica di San Pietro.
Sul sagrato della Basilica avranno accesso coloro che muniti del biglietto accompagnano più da vicino le reliquie dei due Santi. Per chi non partecipa alla processione è possibile accedere in Basilica già a partire dalle ore 16.00 e qui attendere l'arrivo delle reliquie.

6 Febbraio 2016

Roma - Piazza San Pietro
ore 9,00: Lodi e Catechesi di fr. Raniero Cantalamessa;
ore 10,00: Udienza del Santo Padre per i Gruppi di Preghiera di Padre Pio, il personale di Casa Sollievo della Sofferenza e i pellegrini dell'Arcidiocesi di Manfredonia – Vieste – San Giovanni Rotondo.
ore 17,00: Altare della Cattedra, Celebrazione Eucaristica per i pellegrini dell'Arcidiocesi di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo, presieduta da S. Em. il Card. Angelo Comastri.

7 – 8 Febbraio 2016

Roma - Basilica di San Pietro
Celebrazioni ad orario e venerazione delle reliquie dei due Santi.

9 Febbraio 2016

Roma - Basilica di San Pietro, altare della Cattedra,
ore 6.30 Ingresso del Perugino. I frati muniti di pass (da ritirare qualche giorno prima presso la Curia generale o la mattina stessa all'ingresso) potranno raggiungere l'Altare della Cattedra per la concelebrazione con il Santo Padre, Papa Francesco. Per i sacerdoti portare camice e stola bianca. I concelebranti principali, Vescovi e Ministro generale, avranno le indicazioni in loco.
dopo la Celebrazione, nell'atrio dell'Aula Paolo VI, colazione (possibile presenza del Santo Padre), breve discorso del Ministro Generale e in processione, secondo le indicazioni, passaggio per la Porta Santa.

10 Febbraio 2016

Roma - Basilica di San Pietro
ore 17,00: Celebrazione ed invio dei Missionari della Misericordia da parte del Santo Padre. I Missionari della Misericordia saranno invitati personalmente dal Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione. Per chi volesse partecipare saranno disponibili dei biglietti che saranno distribuiti qualche giorno prima.

11 Febbraio 2016

Roma - Basilica di San Pietro, altare della Cattedra,
ore 7,30: Celebrazione Eucaristica presieduta da S. Ecc. Rev.ma mons. Rino Fisichella. (Per chi volesse concelebrare è necessario trovarsi nella Sacrestia della Basilica per le ore 6.45).

La nuova porta della Cappella delle Reliquie

Pur temendo il paragone, ardito certamente, oggi 8 dicembre 2015 in coincidenza con l'apertura della Porta del Santa nella Basilica di San Pietro in Vaticano per l'Anno giubilare straordinario della Misericordia, la Cappella delle Reliquie in Curia generale si arricchisce della nuova Porta di ingresso, opera di un artigiano di Città di Casrtello.

Già molto si è scritto intorno alla Porta o al Portale di ingresso di ogni cattedrale, molto che si può riassumere nel ricordare che essa è icona di Cristo, essendosi egli stesso proclamatosi vera porta dell'ovile: "Io sono la porta: se uno entra attraverso di me sarà salvato" (Gv 10,9).

È d'obbligo precisare che i termini "portale" e "porta", hanno nella loro radice latina porta e in quella greca πορóς, il termine di passaggio e il medesimo significato di luogo di passaggio da una realtà all'altra e, contemporaneamente, luogo di confine che stabilisce l'accoglienza o l'esclusione.

Nella porta, Romano Guardini nella sua opera "Lo Spirito della Liturgia. I Santi Segni" (Brescia 1997, 147), scorge la funzione di narrare, annunciare e allo stesso tempo ostentare le realtà altre, che stanno cioè al di là, nel già. La porta, "sta tra l'esterno e l'interno; tra ciò che appartiene al mondo e ciò che è consacrato a Dio", scrive Guardiani, "quando uno la varca, lascia fuori quello che non appartiene all'interno, pensieri, desideri, preoccupazioni, curiosità, leggerezze. Tutto ciò che non è consacrato, lascialo fuori. Fatti puro, tu entri nel santuario".

La porta non è un semplice uscio, non è neppure un elemento generico o meramente utilitaristico, è elemento di intensa suggestione e di forza simbolica. Essa è luogo liturgico che nella sua ampia e ricca simbologia stabilisce l'accoglienza o l'esclusione: aperta indica la possibilità offerta all'uomo di accedere al Mistero, chiusa esprime l'idea di proteggere chi è dentro.

Allo stesso tempo la porta diventa narrazione di eventi dell'antica e nuova alleanza; eventi che troveranno il loro pieno compimento in Cristo, Signore dell'universo, del presente e del futuro, dello ieri e dell'oggi già domani. La porta dunque è annuncio del kerigma perché a Lui, a Cristo, appartengono il tempo e i secoli, la gloria e il potere in eterno. (Cfr. Liturgia del Cero nella veglia pasquale).

Nella porta è racchiuso un patrimonio di fede e di arte e se, materiali e fogge possono pur mutare, come sono mutati nel tempo, l'emergenza del segno deve continuare a offrire il suo nativo senso di essere elemento significativo del Cristo, porta del gregge, conformemente al dettato evangelico.

Un cristiano in uscita o una Chiesa in uscita, secondo l'espressione di papa Francesco, non può andare per il mondo se prima non è entrato e entrato per la porta del gregge. Non si può essere in uscita se prima non si è oltrepassata la soglia entrando nel Mistero di Cristo. Il rischio se ciò non avviene è quello di portare al mondo sé stessi o un idea sociologica di annuncio e di liberazione, un qualcosa che non nasce dalla fede in Gesù Cristo, non ha la carità del Padre e non può offrire la speranza che viene dalla vita nello Spirito Santo.

La porta dunque ci introduce nel Mistero e ci permette di uscire nel mondo profumati del buon odore di Cristo. Entrare e uscire per la porta non è allora un semplice fatto meccanico è luogo teologico che fa risplendere nel mondo quella bellezza che è Cristo e quella buona notizia dell'Amore e della Misericordia di Dio per l'intera creazione, uomini e bestie.

Introdotti per la porta del gregge nel luogo del Mistero, questa deve essere bella perché Cristo non è solo il buon pastore, ma è la bellezza, il bel pastore che invaghisce il cuore, secondo l'espressione di Giovanni Paolo II nella Novo Millennio Ineunte e fa innamorare. Perché solo l'Amore muove e fa vivere!

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